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radio azzurra

"Una storia grande di gente semplice"

DEDICHE

Valter

Padova 1981, al Tuca Tuca suonavano Roberto Lazzaro e Massimo Ginnasi la prima musica afro, arriva dalla Baia degli Angeli dicono, una discoteca vicino a Riccione, girano le prime cassette mamma mia che musica ....che bella !!!! L'anno dopo cambiano dj perchè dicono che quel tipo di musica attira i Bajosi, ragazzi capelloni poco commerciali e per niente convenzionali. Poco male ...... gira voce che a Camposampiero 1/2 ora di vespa (PD nord) c'è L'Hippopotamus dove suonano lo stesso tipo di musica. Faccimao qualche domenica pomeriggio ma purtroppo è la sua ultima stagione. Quel movimento è ormai inarestabile, dilaga a macchia d'olio perchè semplice, sincero, spensierato, la musica è ormai entrata nell'anima e non se ne andrà più via. Anche all'Arena Disco di Solesino suonavano l'afrofunky, comincia il freddo e in vespa andiamo con la coperta sopra le gambe tenuta da quello seduto dietro. Il dj resident è Marco Maldi si alternano ospiti come Mozart, TBC, Baldelli e altri......è semplicemente fantastico. Solesino la domenica pomeriggio è letteralmente invasa dai ragazzi che la frequentano (video su you tube pazzesco),la discoteca era piccola e tutti non riuscivano ad entrare, rimanere fuori o entrare ormai è quasi la stessa cosa, cofani aperti di R4 Dyane e DS con musica a palla, gente da tutte le parti del Veneto e anche da fuori, ormai ci conoscevamo tutti, basta un niente per cominciare una conoscenza che poi diventa amicizia, specie quando ti ritrovavi anche in altre discoteche come Cosmic, Chicago e Typhoon. Purtroppo a queste disco si andava poco, eravamo in 5 e nessuno aveva la macchina, al Chicago si arrivava col treno e autobus, ma Cosmic e Typhoon erano scomodi..o aprofittavi di qualcuno che andava e aveva posti liberi in macchina o si restava a Padova per non diviedere la compagnia. E il 1984 arriva la cartolina militare, parto per Salerno, dentro la borsa le immancabili cassette afrofunky, chissà se laggiù conoscono sta musica.....la conoscono eccome Livorno, Ascoli, Pescara, Firenze, Perugia, Bolzano tutti ragazzi che condividevano le mie emozioni la mia musica il mio modo di essere ventenne....troppo bello. Arriva il traferimento a Tarvisio la caserma è per metà di ragazzi veronesi, fuori fa freddo -20° ma dentro siamo caldi, ci metto poco a far amicizia, la nostra musica fa cadere anche quel fastidioso nonnismo di quei tempi. il Maffi mio compagno di stanza mi dice che a Verona si ascolta una radio che trasmette la musica del Cosmic, si chiama Radio Azzurra....io non ci credevo perchè quella musica si ascoltava solo in certe discoteche o in cassetta. Ma per fortuna qualcuno aveva visto oltre (grazie Fulvio), quante cassette registrate mi hanno fatto i ragazzi di Verona, alla sera in camera radio con cassetta d'ordinanza e si restava a chiaccherare e a scambiarsi le avventure. Arriva il 1985 le discoteche cominciano a chiudere a fare posto a quelle della disco music dei fighetti, noi non ci stiamo. Ancora per qualche anno resiste il Boomerang di Ponterotto ma siamo ormai agli sgoccioli....dentro no però, ormai quelle cose non andranno più via, resteranno indelebili, volti, viaggi, sensazioni, emozioni sono ancora dentro di me , dentro di noi. Tutto passa (o quasi), il tempo ,i lavori in casa fanno perdere le ultime cassette rimaste ormai soppiantate dai cd, gli adesivi collezionati, i piccoli ricordi dentro i comodini......peccato. Il lavoro mi portava su è giù da Milano e un giorno in zona Desenzano sento per radio Paranà di Airto Moreira, mi viene un brivido, cerco di sintonizzare meglio ma si sente male, mi fermo all'autogrill e ascolto per mezz'oretta questa musica...la mia musica. Forse è quella radio che suona l'afrofunky, quella dei miei amici di Verona....mah. Arriva internet, tutto corre, il mondo è cambiato, abbiamo altri pensieri, la famiglia, qualche storia finita male, il lavoro, genitori anziani. Un giorno digito musica afro e faccio "click"......non ci credo...c'è ancora tutto, ci siamo tutti, c'è anche Radio Azzurra.....ora la posso ascoltare quando voglio, quando lavoro, quando sono solo e ho voglia di ricordare, di sognare. .....è stato troppo bello esserci stato, è troppo bello esserci ancora....qualcuno purtroppo si è perso per starda, ma non l'abbiamo dimenticato come non dimenticheremo niente di questa bellissima storia, di qiesto bellissimo libro mai scritto......ho le lacrime Grazie ragazzi.....Grazie Fulvio Buona vita

Tiziano Bartolini

29 dicembre 2012 nei pressi di Gambellara, Emilia-Romagna tramite cellulare
Nei locali che frequentavo in quel periodo, la nostra musica era solo segnata da qualche brano prima della chiusura, attendevo quel momento per ballare veramente anche solo per 5 minuti. Aspettavo il dj che scendesse dalla consol per chiedere come mai solo pochi brani di questo genere? La risposta era sempre "mah, è una musica da capire" e con questo se ne andava.
Arriva la cartolina per la naia é come tutti parto per il militare.
In una caserma di Casarsa della delizia, vicino a Pordenone, un mio commilitone aveva musicassette che suonava tutte le sere con questa musica che mi faceva volare, mi avvicinai a lui chiesi informazioni, mi disse che era di Brescia e questa è una radio di Montichiari che trasmette sempre musica afro.
Ricordo che nella mia r4 avevo qualche musicassetta che conteneva qualche pezzo, gli feci ascoltare le mie, si mise a ridere e disse da noi è sempre così!!!
Diventammo grandi amici ( di caserma ) quando andava a casa in licenza gli davo 10 cassette per registrare i programmi RADIO AZZURRA, non vedevo l'ora che tornasse per ascoltarle, quella musica era la mia!!!!! Non vi era neanche un pezzo da dire 'no questa la salto" era tutto perfetto anche la pubblicità che il grande Fulvio interpretava col suo saper diffondere armonia emozioni e verità, riascoltavo spesso la pubblicità di un afro raduno birfesta in 2 teatritenda, con i più grandi dj d'Italia, sognavo di andarci, ma sotto naia è il capitano che gestisce il tuo tempo.
Finito il militare tornai a casa a Forlì con 30 cassette che tenevo gelosamente e ascoltavo sempre in auto, inutile dire la fine che anno fatto, un pò come tutte la cassette venivano prestate agli amici per sdoppiarle e mai rientravano. Trovai il numero di telefono di Radio azzurra e li chiamai subito, mi rispose una ragazza, gli feci i miei complimenti, e lei mi disse che a breve avrebbero montato i ripetitori per fornire del segnale anche la zona adriatica, non stavo nella pelle, anche perchè per ascoltare la nostra musica si aspettava il sabato sera per andare in discoteca o qualche raro afroraduno nella zona. Il tempo passava e tutti i giorni facevo il giro nelle frequenze fm per cercare radio azzurra. Decisi di andare a Montichiari a trovare radio azzurra, partimmo io è Bigulino (grande amico) con la mitica erre4 ed arrivammo a Montichiari proprio sotto radio azzurra, entrammo nel bar sotto la radio il barista riconobbe subito il nostro accento romagnolo, ci disse che spesso veniva nelle nostre zone specialmente a Predappio. Salimmo in radio, ero emozionato, l'accoglienza è stata incredibile, "siamo venuti da Forlì per gli adesivi di radio azzurra" non ci volevano credere, l'esperienza fu spettacolare, si sentiva la musica nell'aria, mi sembrava di essere in una casa dove avevi mille fratelli, salutavi e parlavi anche con gente che non conoscevi, ma sembravano tuoi amici da sempre !!!
Passammo qualche ora a visitare i posti vicini, sempre con la radio a manetta poi tornammo a casa.
Il tempo scorreva tra lavoro vita quotidiana musica e musica, fino ad una mattina che andando al lavoro durante la mia solita ricerca per le frequenza sentii la voce di Fulvio in una pebblicità sul paese di Carpegna (Pesaro) ero eccitatissimo, da pelle ocarina!!! Chiamai i miei amici e per qualche tempo tutti la sera davanti al bar con la macchina aperta e radio a palla!!!!!!!
Non durò molto quel periodo, si spensero i ripetitori e non si seppe più nulla.
Ma per fortuna la tecnologia ci aiuta e ci viene incontro,un bel giorno non molto tempo fa.......
Facendo la mia solita ricerca non più nelle frequenza f.m. Ma nel mondo della rete, scrissi Rete Radio Azzurra su google .........
Riprovai la stessa emozione provata molti anni prima!!!!!!
Grazie Fulvio Grazie Rete Radio Azzurra !

Lidia Bordiga

Parlavano tutti di te, o mia cara Rete Radio Azzurra. Io non ne capivo il motivo, tanto ero fossilizzata su ciò che facevo da ritenere fosse l’unica cosa degna d’ascolto. Questo, il primo e più grave errore di chi “fa radio”. Ed anch’io lo commisi, a quel tempo. Quando il tuo editore, Fulvio Di Raddo, mi propose di far parte del tuo staff, tutto cambiò. Gli bastarono venti minuti o poco più. E’ sempre stato un abile comunicatore e venditore ma di quelli che ti offrono realmente il meglio per te, non solo per se stessi. Forse fu quello uno dei momenti più fortunati della mia vita, meglio di una vittoria al Superenalotto perché se il soldo ha comunque un valore “definito”, quello che tu mi diedi, Rete Radio Azzurra, è “inestimabile”. Giovinezza, Amicizia, Amore. Se chiudo gli occhi rivedo tutto ciò che fu in quei giorni, come l’incontro con i colleghi, tutti bravissimi. Mi colpì la totale mancanza di invidie; vi era, e vi è anche oggi, solo grande rispetto per chi mi accolse per insegnarmi ciò che volevo fare nella vita. Un privilegio lavorare con quella musica che per me era tutta nuova. Cuffie in testa, capivo che il suono era diverso; come lo era ascoltarti: sentivi l’anima e le vibrazioni primaverili che il cervello elaborava come una panacea. La spensieratezza, la gioia, la serenità: nella musica, nelle voci, negli ascoltatori. L’amore che nasceva tra una telefonata e l’altra; il giubilo nella festa, che fosse a Medole o Montichiari o Padenghe o Verona o San Valentino o Natale, l’importante era esserci, “insieme”. Tutti per Rete Radio Azzurra e Rete Radio Azzurra per tutti. Riguardare, oggi, vecchie immagini per giocare al “trova le differenze” non ha alcun peso se guardo con altri occhi l’anima e vi trovo solo le analogie perché vi è solo corrispondenza. Ma si sa: il mito non muore - mai. RRA FORVER

Pierangelo Rossi

Un giorno(tanto tempo fa)mi chiama Fulvio e mi dice:”Pier vieni a Montichiari che ti devo parlare”. Arrivai a Montichiari e nel garage di una bella villetta si trovavano gli studi di radio Azzurra,in quel momento trasmetteva Veronica e il telefono squillava squillava squillava.”Porca miseria qui ti ascoltano tutti!”pensai,quindi mi accordai con Ful e cominciai a tramettere.Fulvio,P lanfranchi, Veronica,P Rossi e poi Lidia Bordiga,Marco biondi,gianni Zangaro,Rudy oltre ovviamente alla musica dei grandi dj.Che spettacolo,che anni stupendi,quante persone conosciute e sopratutto quante emozioni.Eh si perchè era una radio che ti dava emozioni e soddisfazioni.Grazie Fulvio per quella telefonata!

Rudy Franceschi

la vita passa ma le cose belle rimangono nel nostro cuore, come la vera amicizia di noi tutti. un abbracio Lidia|

Marco Botturi

Ciao, la giornata che ricordo più piacevole degli anni 80 in particolare e che con qualche amici carissimi eravamo a rivoltella d/g a una serata di festa avevamo finito da poco di preparare l’impianto sonoro e luci, (x la serata di disco dove poi un amico F.... Avrebbe fatto da DJ) mentre si era a tavola a fare un spuntino prima di metterci al lavoro, ricordo come se fosse successo ieri che un amico ci disse sapete voglio aprire una radio!!! È un altro amico .. Ma che sei matto abbiamo già avuto esperienza in passato non funziona più ora c’è ne sono troppe ti perderesti in mezzo a tutte rischi un buco nell’acqua.... Non cercare il freddo x il caldo ora stiamo bene. E l’amico F. disse No non avete capito sarà diversa farò musica che altri non sognano più sarà particolare e penso che possa diventare la prima e l’unica....., il nome deve colpire e essere un mito!! Ricordo che stavamo a tavola in riva al lago in quei momenti sul sfondo c’erano delle barche a vela e penso proprio che fu quel istante dove si può dire.. Al posto giusto al momento giusto, La chiamerò Radio AZZURRA visto che in questo momento la nazionale di vela e anche all’ apice del successo. Poi di continuo a cenare e a far divertire le persone presenti con tanta musica e divertimento. Passarono qualche giorni come nulla fosse successo, poi il tale amico F.. Arrivò e disse chi fisicamente mi aiuta a realizzare gli studi della radio che vorrei fare?? È poi il tempo 29 anni parla da se.. (Ne ho 44) Quel giorno d’Agosto non l’ho mai dimenticato vuoi x gli amici a quella tavola, ma sopratutto xche R. Azzurra ma veramente creato la linea della mia vita con la musica stile di vita ma sopratutto facendomi conoscere un ragazza stupenda che poi divenne mia moglie e assieme abbiamo due ragazze stupende e un sacco di bei ricordi vissuti con R. Azzurra così come dice un carissimo amico: storie grandi di gente semplice.... Fulvio... SEI un MITO FOR EVER !!!! Ciao e grazie questo il mio ricordo vedi te ......

MariĆ¹ Anelli

Ciao Fulvio, sarebbe bastato prendere uno dei miei diari di uno di quegli anni, ma li ho lasciati a Cremona con molti ricordi dolorosi...però ci voglio provare anche se temo che sia troppo tardi...... Mi alzo presto, non ho un lavoro a tempo pieno, la mattina faccio la baby sitter a una bambina cerebrolesa, dopo colazione la vesto e usciamo a passeggiare. Così ogni mattina fin quando la madre della piccola torna dal lavoro e... si cambia musica. Salgo sulla mia Dyane 6 verde brillante e parto, Radio Azzurra mi aspetta. La radio perennemente sintonizzata sulla migliore esistente “il tuo giorno ha più colore ascoltando radio azzurra tutti insieme siamo solo radio azzurra......” Ebbene si, la mia giornata prende colore finalmente, ma cosa sento? Tra 10 minuti inizierà in diretta il programma con Roberto Lodola in studio e io sono ancora lontana! L’acceleratore sprofonda sotto il mio piede, la Dyane vola, arrivo e corro per non perdere più neppure un attimo dello spettacolo. I dischi girano prima tra le mani sapienti di Roberto poi sul piatto, sono raggiante la musica costringe le mie gambe a muoversi al ritmo seducente della musica di uno dei più grandi DJ d’Italia. Finita la diretta passo al piano superiore. Telefono, biro, foglietti....le richieste di dediche arrivano a decine, Fulvio, tra poco le leggerà tutte in diretta. Il pomeriggio scorre in fretta, stasera festa gigantesca con la musica dei più grandi e io ballerò ballerò ballerò ballerò........ Grazie Fulvio

Patricia Benedetti

Io di RRA ricordo gli adesivi sui vetri posteriori delle auto e sul coperchio trasparente del giradischi di mio fratello maggiore... al tempo ero ancora abbastanza piccola, sono del ‘72, ma captavo dall’altra stanza questa musica così diversa e sofisticata e ricordo che mi piaceva... ricordo anche una discoteca che si chiamava ALTALUNA sulla tangenziale per Rezzato e una fatica incredibile per arrivarci (cambiare mille coincidenze di autobus quando non si riusciva a scroccare un passaggio, perchè eravamo troppo piccole e non ci filava nessuno)...ripensandoci mi viene un’unica riflessione: la nostra gioventù era sicuramente più bella rispetto a quella che stanno vivendo i giovani di oggi, forse perchè l’abbiamo vissuta noi e la sentiamo più nostra...o forse perchè eravamo più semplici e ci si divertiva con meno...in disco ci si andava la domenica pomeriggio e non serviva necessariamente ubriacarsi o impasticcarsi per andare fuori di testa, bastava essere lì: sentire da fuori il picchiare degli amplificatori e realizzare che finalmente si stava per entrare, ballare, conoscere gente e magari, quando andava alla grande, vivere qualche breve storia di poche ore, finita lì sul quel divanetto. Storie apparentemente inutili e insignificanti, ma se ancora oggi, dopo vent’anni, fa ancora tenerezza ricordarle, forse proprio così inutili non lo sono state....

Luigi Martinelli

Anno 1981, anni 16. Una domenica di ottobre, si parte in compagnia, con la mitica FIAT 500 del Pier. Destinazione discoteca Typhoon, a sentire il ‘mitico’ Beppe Loda, In macchina siamo in 5, chi guida è alto 1metro e novanta, al suo fianco Beppe un ragazzone di 90 chili. Sul sedile posteriore siamo in tre, compressi come sardine! Ci aspettano più di 40 chilometri di sofferenza, ma non importa. Arriviamo a destinazione con un po’ di sbattimento, vuoi per lo stress del viaggio o anche per la nostra prima al magico Typhoon. Siamo alla cassa del locale, e in sottofondo si sente la musica. La nostra musica. Apriamo le porte....un bagliore...luci stroboscopiche e raggi laser ci fanno entrare in un altro mondo. Il dj Beppe Loda è là in alto alla consolle, due piatti e un mixer. Giorgio Moroder suona che è una meraviglia. La pista è già piena di gente che vuole divertirsi. Balliamo tutto il pomeriggio. Quanta gente abbiamo conosciuto quella domenica. Si pensava solo al puro divertimento...si faceva parte di un gruppo. Proprio una bella domenica. Si fa sera ed è ora di tornare. La 500 è là che ci aspetta... (PS:questo è un mio piccolo ricordo degli anni 80,spero ti piaccia. ciao. Gigi M.)

Stefano Buffon

Anno 1985. un sabato sera se la memoria non mi tradisce ,primi di novembre , ritorno da naja dopo quasi 2 mesi senza licenza ,e i miei amici mi vengono a prendere a casa destinazione thucana disco di peschiera d.g. mia mamma mi da 20000.lire e mi dice divertiti. arrivati sul posto mi presentano il gruppo di ragazze che da un po di sabati loro frequentano . questo e il nostro amico najotto esordiscono... cavolo mi vergogno e mi dico qui scappano tutte.invece una di loro mi sembra interessata alla mia compagnia, . la invito in pista a ballare sulle note di topo & roby “ under the ice “ troppo da sballo.... dopo vari balli mi dice andiamo a bere qualcosa, te lo offro io bel militare.................. abbiamo preso una batida de coco................ li ci siamo un pò conosciuti meglio con i vari discorsi e apprezzamenti di rito . dopo arrivano gli immancabili lenti.............. e li il momento era da pelle d’oca.............. la serata è proseguita con la classica imboscata sulle poltroncine . ricordo tutto come fosse ieri.... !!! purtroppo la ragazza carina ,mora non l’ho mai più rivista.. ma cmq è un ricordo della giovinezza che rimarrà sempre in me !! grazie rete radio azzurra.

Ricky Panato

Credo fosse fine estate estate dell’83’ o dell’84’ e conoscevo per la prima volta RRA in una spiaggia sul lago di Garda (credo il camping Serenella a Bardolino). E’ cominciato il mito. A Verona, o per lo meno nella mia zona il segnale non arrivava e allora cosa facevo ? Prendevo la mia vespetta , tra le gambe la mia inseparabile Grundig C6000, arrivavo a Peschiera e mi registravo una cassetta (rigorosamente mono). l’Ascoltavo qualche giorno e poi...via ancora sul lago con la vespetta per registrarne un’altra ..e ...avanti...avanti... finchè sono diventato maggiorenne, è arrivata la patente e la 127....e ho smesso di prendere freddo! ...Ahh se le avessi ancora quelle cassette !! Ciao Fulvo

Gianpaolo Belotti Paolino

Era il 1982 , agosto , le prime vacanze libere , noi ragazzotti di pianura lombarda abituati a lavorare tutto l’anno , in giro x l’Italia con zaino e sacco a pelo in treno , destinazione Liguria , Cinque Terre , previsti due giorni di mare e poi via …. Ma fu subito via ……. Ci allontanarono perchè la ns presenza non era gradita ( siamo solo a inizi anni 80 !! ) proseguiamo per Pisa seconda tappa programmata , a zonzo ma anche interessati ad arte e storia . Si fa subito amicizia e con atre persone abbiamo passato la notte sotto la Torre ( dormito !! ) , che flesh !! di notte a piedi scalzi gironzolare a piedi nudi nell’erba del Campo dei Miracoli e cercare di scoprire le forme piu irrazionali scolpite nel monumentale complesso del Duomo e della Torre . Con altri ragazzi arriviamo in riviera Romagnola senza punto di riferimento , passiamo giorni e notti al Columbus , la sera alla Mecca a ballare e ascoltare musica , poi di nuovo a Firenze , in Ponte Vecchio ( mai dimenticata la notte passata a cantare e bighellonare … ) , 3 gioni a Siena per il Palio , non solo spettatore , ho conosciuto l’Amore , vacanze terminate si rientra infine di nuovo in treno , di notte , fa caldo , la Luna è bassa sull’orizzonte , a forma di falce , rossa , vento in faccia , dallo scompartimento proviene musica , ANAMBRA – OZO 1976 , diffusa con una radio portatile , cassetta comprata alla Mecca , ragazzi che sghignazzano , ridono e sono felici.........

Massimo Bandera

Avevamo una stanza... Una radio luci psicoseliche due divani qualche sedia in tavolino poster attaccati come quadri..senza riscaldamento . solo a pensare a questo mi emoziono in quelle sere passate con gli amici... Gli anni 80 .. Cosa ci resta adesso degli anni 80? .... La musica!!! Si signori la musica non muore mai anzi si apprezza sempre di più . È con quei famigerati dj sempre pronti a regalarci nuove emozioni in disco e il tempo passava così veloce che la serata finiva subito e si rincasava in fretta e furia e con un passo felpato si cercava di non fare rumore per non svegliare i nostri cari.... Tutto inutile!!! Il giorno dopo quanto brontolare ehehe !!!! Che tempi!!!! Che dire... Una storia grande di gente semplice ... Davide

Pierpaolo Rossi

Ciao, ho ascoltato Radio Azzurra dall ‘84 al ‘90...i ricordi sono tantissimi, dai pomeriggi ad ascoltare le programmazioni e le classifiche afro alle serate trascorse a registrare le cassette mixate dai dj delle discoteche storiche. Lo special Vangelis è tra i ricordi indelebili...ho ancora le due cassette registrate in diretta dalla radio con scritto la data: 2 novembre 1988. La serata con il ricordo più intenso di quel periodo è quella di sabato sera 26 novembre del 1988... insieme all’amico Nicola al teatro tenda di Montichiari per l’afroraduno del 5 compleanno della radio...i dj della serata erano TBC, Baldelli, Loda, L’Ebreo e Lodola, c’era tantissima gente...erano altri tempi...sono passati quasi 25 anni...ma la musica di Radio Azzurra continua...

Sierra GMike

Un’estate lunga..........un ricordo Era il lontano 1981, un Sabato di Luglio uno di quei giorni di calda estate che mettono nel cuore di ogni ragazzino appena 19enne la voglia di vivere, la voglia di divertirsi di scoprire nuovi mondi, nuovi luoghi, nuove persone e così che girando di Paese in Paese, con i soliti amici, un Paese della prima bassa bresciana, un luogo vicino ma che all’epoca pareva posto all’altro capo del Mondo, a conoscere genti nuove e tra queste una ragazzina di 16 anni, che fino dal primo momento ti rapisce, di entra negli occhi e nell’anima senza che te ne accorgi, il suo visino dolce, il suo sorriso allegro, quell’aria sbarazzina, i suoi gesti semplici, il vento che le sposta i capelli e lascia intravedere due occhi che ti rapiscono, che ti affascinano e senza che te ne rendi conto ti fa balzare nel cuore una sensazione strana, identica a quelle avute altre volte, ma allo stesso tempo diversa che ha un’altra intensità, che ti fa scattare la scintilla di una voglia di stare vicino a lei, di poterla accarezzare, di esser parte di lei, e così che cerchi il coraggio, che in quelle occasioni non si trova mai e butti il cuore oltre l’ostacolo cercando di dire frasi che ti possano aiutare a superare quell’imbarazzo che traspare, che non riesci a nascondere, ma che non fanno altro che renderti ancora più impacciato e ridicolo. Ma alla fine riesci! Riesci nel tuo intento riesci a scalfire il suo disinteresse verso te, vero o fasullo che fosse, ma l’importante è che iniziamo a sorriderci l’un l’altro, a guardarci negli occhi e così inizi ad immaginare già il domani con lei, il giorno dopo insieme a lei, e così è! Inizia una storia d’estate! La sera non si vede l’ora di uscire per andare ad incontrare la persona che ti fa battere il cuore, che ti fa sentire bene. Passano le giornate indimenticabili, in riva al lago a prender il sole sorridendoci l’un l’altro, passano i pomeriggi facendo passeggiate con una vecchia 500 per le strade della nostra campagna, passano le sere afose, rinfrescate a volte da lievi folate d’aria, trascorse sotto casa seduti sulla panchina a guardar le stelle, a disegnare i nostri progetti, i nostri sogni, le nostre speranze, a raccontarci i nostri faremo, saremo, vorrei. Passano lenti e costanti contornati da momenti indimenticabili, fatti di carezze baci fino a giungere a quelle attenzioni fatte con più dolcezza. Passano le settimane fatte di domeniche trascorse al cinema o nelle discoteche alla moda divertendoci e tenendoci per mano, per non perderci, per stare vicini perchè era quello che si desiderava esser l’uno accanto all’altra, passano le feste lontano dai soliti amici, perchè soli si stava bene, perchè si voleva restare noi due per fare nostri quei momenti. Passano i mesi lunghi dell’estate che pensi non finisca mai perchè è l’estate più bella che hai mai vissuto fino a quel momento, che pensi sia immortale, perchè ha creato atmosfere indimenticabili, che credi sia per sempre, perchè vorresti che per sempre tutto rimanga così; passano i mesi e l’estate finisce arriva il tiepido autunno con le foglie che ingialliscono e che colora di mille sfumature le giornate chiare dell’estate, ma senza che te ne accorgi porta anche il grigio dell’inverno della fredda nebbia e pian piano lentamente anche dentro gli animi e di colpo tutto non è più come prima, non appare più com’era fino a pochi giorni prima. Parli ma non ti ascolta, e tu quando lei sorride fai finta di non vederla, stringi la mano ma a volte non c’è e quando lei ti si avvicina fingi di non sentirne la presenza, finche un sera tutto questo ti mette l’uno contro l’altra, e tutto quanto di bello che c’era svanisce in un colpo, non esiste, non è mai esistito anzi era un sogno! E si inizia dicendo le cose che non si pensano, che non vuoi dire, che sai di non credere, ma che le fai sentire solo per far male l’un l’altra le gridi a gran voce, finche non sfugge quella parola che ferisce più di tutte, la parola che non ha senso, che non è vera, che serve solo per dire io ho ragione, ma che non fa altro che scrivere la parola basta!. In un attimo, come era iniziato, è tutto finito, come con un colpo di vento spegne la fiamma di una candela, passano i giorni e dici tanto non mi importa non era importante, ma dentro di te senti che non è così inizi a cercarla, ma lei non si fa vedere, chiedi di lei a ma lei si fa negare, continui frequentare i soliti posti di sempre con la speranza di incontrala ma lei non c’è più. E pian piano capisci che hai perso qualcosa di importante, che per te lo era veramente, i giorni passano e portano vicino a te una data sempre più importante, un appuntamento al quale non puoi sottrarti, un momento che sai già che scriverebbe la parola fine a tutto, arriva il l’attimo di servire la Patria, e quel giorno giunge inesorabile parti per un luogo lontano che ti impedirà di stare vicino quelli dove speravi di incontrarla ancora di rivederla per potergli dire “perdonami amore ho sbagliato”. Ma non è così passano i 12 mesi e di lei più nulla come se fosse svanita,

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